E non è che viva in un palazzone, eh... in tutto sono 8 appartamenti, ma sul mio piano (l'ultimo) siamo in 4. In quello di fianco c'è un signore tanto gentile e a modo che proprio non ce lo vedo a rubare un ombrello. E comunque anche il suo ombrello era sul pianerottolo, quindi non vedo perchè avrebbe dovuto prendere il mio. Di fronte c'è una signora anziana molto riservata e silenziosa che non esce mai di casa. E poi c'è un appartamento con 4 studenti rasta e un po' cannaioli e mi girano le palle a mille perchè se dico che secondo me sono stati loro passo per vecchia bisbetica, invece è semplice deduzione logica.
Anche perchè io non ce l'ho con i rasta. Anzi, sono anni che ogni volta che qualcuno parla male dei rasta io tiro fuori Rick, ragazzo rasta con cui sono uscita secoli fa e che sembra inventato apposta per smentire qualunque pregiudizio. Ad esempio tutti dicono che quei cosi in testa puzzano. Ora, io non so se fosse un caso isolato o meno, ma i suoi profumavano di balsamo, giuro! Era tenero e romantico (pure troppo, trattandosi di storiella estiva :-) ), educatissimo e gentile. Piaceva persino a mia mamma, nonostante i rasta*... e sono assolutamente certa che non abbia mai rubato un ombrello. Ma nemmeno una caramella, credo. Va beh che è tedesco e i tedeschi, si sa, non sono italiani. Tra l'altro è tedesco ma sembra un incrocio con qualche popolazione a sud dell'equatore, infatti confrontandolo con suo fratello, biondo, occhi azzurri e pelle chiara e lentigginosa, ero convinta fosse adottato. Ma la cosa che mi aveva stupita di più era che nonostante il look e i tratti somatici, che al massimo mi avrebbero fatto pensare ad un suonatore di bonghi, ballava danza classica.
*no, non sono solita presentare a mia mamma uno con cui sono uscita una settimana. Solo che lei l'ha conosciuto prima di me. Storia lunga.
Una delle mie citazioni preferite è:
Quando avevo otto o nove anni, in allegato con La Repubblica davano i CD "L'Italia del Rock". Io e mia sorella (all'epoca cinquenne) andavamo matte per il terzo CD della serie, "Il sound delle piazze", raccolta di canzoncine tipiche per l'infanzia come "La locomotiva" di Guccini, "Pablo" di De Gregori, e poi "Stalingrado", "L'internazionale", "Karlmarxstrasse".... insomma, un inno alla rivolta sociale. La preferita di mia sorella era "Ho visto un re", la mia "Contessa". Una canzoncina allegra... Mia mamma aveva provato ad avanzare qualche dubbio sulle nostre scelte musicali, ma non c'era verso: rimettevamo quel disco all'infinito, e entro breve avevamo imparato a memoria tutte le canzoni, con grande gioia di mia nonna, che quando vede rosso spara...