mercoledì 26 ottobre 2011

Rivoglio il mio ombrello

 
Mi hanno rubato l'ombrello. Di nuovo. Me l'hanno già rubato a scuola, all'università, in più di un negozio, in metropolitana (l'avevo dimenticato sulla panchina: tempo 2 minuti per tornare indietro ed era sparito) e anche al cinema. Dovrei aver fatto l'abitudine a questa sorta di beneficenza forzata, ma oggi si sono superati: me l'hanno rubato sul pianerottolo di casa mia.
E non è che viva in un palazzone, eh... in tutto sono 8 appartamenti, ma sul mio piano (l'ultimo) siamo in 4. In quello di fianco c'è un signore tanto gentile e a modo che proprio non ce lo vedo a rubare un ombrello. E comunque anche il suo ombrello era sul pianerottolo, quindi non vedo perchè avrebbe dovuto prendere il mio. Di fronte c'è una signora anziana molto riservata e silenziosa che non esce mai di casa. E poi c'è un appartamento con 4 studenti rasta e un po' cannaioli e mi girano le palle a mille perchè se dico che secondo me sono stati loro passo per vecchia bisbetica, invece è semplice deduzione logica.
Anche perchè io non ce l'ho con i rasta. Anzi, sono anni che ogni volta che qualcuno parla male dei rasta io tiro fuori Rick, ragazzo rasta con cui sono uscita secoli fa e che sembra inventato apposta per smentire qualunque pregiudizio. Ad esempio tutti dicono che quei cosi in testa puzzano. Ora, io non so se fosse un caso isolato o meno, ma i suoi profumavano di balsamo, giuro! Era tenero e romantico (pure troppo, trattandosi di storiella estiva :-) ), educatissimo e gentile. Piaceva persino a mia mamma, nonostante i rasta*... e sono assolutamente certa che non abbia mai rubato un ombrello. Ma nemmeno una caramella, credo. Va beh che è tedesco e i tedeschi, si sa, non sono italiani. Tra l'altro è tedesco ma sembra un incrocio con qualche popolazione a sud dell'equatore, infatti confrontandolo con suo fratello, biondo, occhi azzurri e pelle chiara e lentigginosa, ero convinta fosse adottato. Ma la cosa che mi aveva stupita di più era che nonostante il look e i tratti somatici, che al massimo mi avrebbero fatto pensare ad un suonatore di bonghi, ballava danza classica.

*no, non sono solita presentare a mia mamma uno con cui sono uscita una settimana. Solo che lei l'ha conosciuto prima di me. Storia lunga.
 

martedì 25 ottobre 2011

L’amore è cieco. E anche a tatto è messo male

 
"Amore, che tette enormi che hai oggi!"

Per carità, tutto è relativo, si sa. Però, per quanto uno possa relativizzare, una prima abbondante sarà anche appena più di una prima-e-basta, ma "enorme" non mi sembra proprio l'aggettivo giusto... E lo so che non dovrei essere io a fargli notare questi piccolissimi abbagli, ma non ce l'ho fatta a trattenere le risate. E' come se la moglie di Brunetta gli dicesse "Amore, come sei alto oggi..."
E comunque devo ancora capire che cosa ci faccia una donna con Brunetta. E non tanto per quanto è brutto, ma per quanto è antipatico... Voglio dire: quando uno non è niente di chè, si dice "però è simpatico", ma lui?? Oh, se si è sposato lui c'è speranza per tutti.
 

giovedì 13 ottobre 2011

Disordine, aspirapolvere e musei improbabili

 
Una delle mie citazioni preferite è:


"Solo chi non sa piu' che diavolo fare della propria vita si preoccupa di riorganizzare da cima a fondo l'armadio, non potendo mettersi a rassettare il mondo."



Fred Vargas, Io sono il Tenebroso


Citazione che io applico alla mia vita in senso molto più ampio, senza limitarmi assolutamente al solo armadio. Come se non bastasse, la mia innata refrattarietà all'ordine e alle faccende domestiche trova un alleato formidabile nella conformazione della mia camera, che è davvero bellissima, ma ha qualche piccolo difetto: è in una mansarda, è accessibile solo con microscopica scala a chiocciola, è suddivisa in quattro zone, poste a quattro altezze diverse ed in tre delle quattro zone si rischiano craniate ad ogni movimento. Praticamente per passare l'aspirapolvere devo:


  1. tentare il suicidio per salire sulla scala con l'aspirapolvere,


  2. tornare di sotto insultando cani e lavoratrici notturne (no, non le infermiere), perchè ho dimenticato l'adattatore/il tubo di prolunga/l'accessorio con spazzolina,


  3. risalire con l'adattatore/il tubo di prolunga/l'accessorio con spazzolina,


  4. ripetere i punti 2 e 3 per un numero di volte assolutamente irragionevole,


  5. passare l'aspirapolvere facendo attenzione a non sbattere la testa contro le travi e a non inciampare nei gradini, senza trascurare tutte le parti con altezza adatta al massimo ai nanetti di cenerentola (più di metà della stanza), che ovviamente non uso mai ma si impolverano più di tutto il resto,


  6. tentare nuovamente il suicidio per rimettere l'aspirapolvere nello sgabuzzino,


  7. sdraiarmi per 1h aspettando che passi il mal di schiena provocato da 1/2h di lavoro con la schiena curva.


Quindi niente... quando ieri sera ho realizzato che l'ultima volta che la mia stanza aveva visto un aspirapolvere doveva trattarsi del modello sopra raffigurato, ho deciso che disordinata è un conto, ma i gatti di polvere sotto il letto proprio non vanno bene. Così, dopo una giornata di ufficio, una lezione di tedesco e la spesa, mi sono rassegnata a pulire.
Solo che stamattina per caricare la lavatrice ho fatto, da brava massaia, le pile di vestiti bianchi, colorati e da lavare a mano e solo una delle tre è in lavatrice. Le altre giacciono abbandonate nel bel mezzo della stanza, quindi addio camera ordinata!

Se trovo chi mi sposa anche così, trattasi di autentico culo.

PS: cercando il disegno di Wilma con il mammut ho scoperto che esiste un museo dell'aspirapolvere. OK, negli Stati Uniti tutto ciò che ha più di 50 anni è considerato degno di un museo, però.... mah.... diciamo che sono un pochino perplessa. Sempre meglio del museo della carta igienica che, ahimè, ha chiuso nel 2000. Ma niente paura: la sua collezione è ancora custodita dai nuovi proprietari: un tale inestimabile valore non è andato perduto.

venerdì 7 ottobre 2011

Processi e televoto




CRONACHE                                                                     




Ma stiamo scherzando?? "Vota"?? Ma non è mica una questione di opinioni personali! Se è stata assolta i giudici avranno avuto i loro motivi. Potrebbero anche aver sbagliato, perchè sono esseri umani e come tali possono sbagliare, ma seriamente: un sondaggio? La prossima sentenza si deciderà col televoto?

Poi non meravigliamoci se sono venuta su così


Quando avevo otto o nove anni, in allegato con La Repubblica davano i CD "L'Italia del Rock". Io e mia sorella (all'epoca cinquenne) andavamo matte per il terzo CD della serie, "Il sound delle piazze", raccolta di canzoncine tipiche per l'infanzia come "La locomotiva" di Guccini, "Pablo" di De Gregori, e poi "Stalingrado", "L'internazionale", "Karlmarxstrasse".... insomma, un inno alla rivolta sociale. La preferita di mia sorella era "Ho visto un re", la mia "Contessa". Una canzoncina allegra... Mia mamma aveva provato ad avanzare qualche dubbio sulle nostre scelte musicali, ma non c'era verso: rimettevamo quel disco all'infinito, e entro breve avevamo imparato a memoria tutte le canzoni, con grande gioia di mia nonna, che quando vede rosso spara...

Sabato scorso, al concerto dei Modena City Ramblers, mentre tutti cantavano a squarciagola Contessa saltando con il pugno chiuso, io cantavo e me la ridevo pensando alla bimba che sapeva a memoria "che quella gentaglia rinchiusa lì dentro di libero amore facea professione".