venerdì 7 ottobre 2011

Poi non meravigliamoci se sono venuta su così


Quando avevo otto o nove anni, in allegato con La Repubblica davano i CD "L'Italia del Rock". Io e mia sorella (all'epoca cinquenne) andavamo matte per il terzo CD della serie, "Il sound delle piazze", raccolta di canzoncine tipiche per l'infanzia come "La locomotiva" di Guccini, "Pablo" di De Gregori, e poi "Stalingrado", "L'internazionale", "Karlmarxstrasse".... insomma, un inno alla rivolta sociale. La preferita di mia sorella era "Ho visto un re", la mia "Contessa". Una canzoncina allegra... Mia mamma aveva provato ad avanzare qualche dubbio sulle nostre scelte musicali, ma non c'era verso: rimettevamo quel disco all'infinito, e entro breve avevamo imparato a memoria tutte le canzoni, con grande gioia di mia nonna, che quando vede rosso spara...

Sabato scorso, al concerto dei Modena City Ramblers, mentre tutti cantavano a squarciagola Contessa saltando con il pugno chiuso, io cantavo e me la ridevo pensando alla bimba che sapeva a memoria "che quella gentaglia rinchiusa lì dentro di libero amore facea professione".

1 commento:

  1. Anche se adesso l'autore è un servo di mediaset la sua canzone fa rizzare i peli e commuove. Grandi i MCR !BellaCIAO .

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