giovedì 5 ottobre 2017

Grazie

Esattamente 7 anni fa, il 4 ottobre 2010, Robert Edwards vinse il premio Nobel per aver inventato la fecondazione in vitro.

La Chiesa, tanto per non smentirsi, perse un'occasione per tacere. Qualche alto prelato dichiarò che la nascita di una nuova vita deve dipendere da un atto d'amore, non da un atto medico. Dimostrò così ancora una volta di non aver capito un tubo in materia, perché se un concepimento naturale può essere frutto di un atto d'amore ma anche di un errore, di troppo alcol o addirittura di una violenza, una fecondazione assistita è sempre e comunque un atto d'amore (e sì, ANCHE di un atto medico).

Il Dott. Edwards si è conquistato la mia eterna e sconfinata gratitudine.

1 commento:

  1. I figli della scienza, come li chiamo io (perché se ci sono è grazie al progresso scientifico) non sono diversi da tutti gli altri bimbi. Sono bimbi che sono stati desiderati molto più degli altri, sono stati attesi, sperati e sono il regalo più grande per chi naturalmente non avrebbe avuto speranza di diventare genitore.
    Se la Chiesa è la religione cristiana cattolica, condanasse con lo stesso fervore anche la pedofilia, la violenza in genere, sono certa che le chiese e simili sarebbero frequentate da persone migliori.
    Non sapevo di chi fosse materialmente la "paternità" della fecondazione in vitro, ma da oggi ha anche la mia profonda gratitudine

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